REP. SUD AFRICANA

Introduzione

Le prime piantagioni furono realizzate nel 1654, ed il primo vino vide la luce nel 1659. La qualità andò migliorando in seguito, grazie all'immigrazione degli ugonotti francesi, e, già all'inizio del 18° secolo, i vini di Constantia avevano una buona reputazione.

Oggi la produzione di circa 8,3 milioni di ettolitri, pone il Sud Africa all'ottavo posto mondiale, ma la situazione non è brillante.

Con 102.000 ha di piantagioni (quanto quelle di Bordeaux), ossia soltanto l' 1,2% della superficie mondiale, il Sud Africa contribuisce per il 3,3% alla produzione mondiale, segno evidente di rese eccessive.

Dei 4.900 viticoltori presenti nel paese, meno di un centinaio vinificano in proprio, e quelli che imbottigliano direttamente sono ancora più rari. Le cooperative forniscono l' 80% del raccolto, ma i due terzi della loro produzione finisce come succo d'uva, o come alcol distillato o alcol industriale ed infine un quarto della produzione non trova acquirenti.

Ciò nonostante, i vini eccellenti sono talmente tanti da non poterli citare tutti. Sono comunque numerosi i vini, tra i migliori, che non vengono esportati.


Sistema di qualità

Il sistema di qualità Sud Africano assomiglia , per certi aspetti, alle regolamentazioni vigenti in Francia e Germania. Il sistema si chiama Wine of Origin oppure “WO”. Un vino viene identificato come prodotto di qualità qualora superi l’esame  svolto dal Wine & Spirit Board, il collegio per i Vini e i Distillati.


I vini WO hanno l'autorizzazione  a certificarsi per regione o circoscrizione comunale di origine (ward), oltre che per varietà delle uve e annata. Un vino varietale, deve essere originario per almeno il 75% dell'uva indicata in etichetta e almeno il 75% della vendemmia dichiarata.


Vitigni

Il Sud Africa elabora una grande varietà di vini a partire da un numero limitato di vitigni.

I principali vitigni bianchi sono :

•lo steen (chenin blanc), che occupa da solo un terzo della superficie viticola; si mostra capace di dare vini molto diversi, secchi o dolci, spumanti, in stile "Xérès". Ma questi sono in genere vini ordinari.

•il sauvignon : i suoi migliori vini somigliano a quelli della Loira;

•lo chardonnay : gli Chardonnay sud-africani sono spesso troppo legnosi, poiché i viticoltori tentanodi accrescerne la complessità;

•il sémillon (qui detto "green grape");

•il riesling (spesso varietà inferiori all'autentico riesling renano);

•il gewurztraminer.

In secondo luogo :

•il palomino (qui detto fransdruif, o anche White French),

•il muscat d'Alexandrie (qui detto hanepoot),

•il bourboulenc, il Pedro Ximenez, l'ugni blanc, la clairette, il colombard;

•creazione recente, lo chenel è un ibrido di chenin e di ugni blanc, che produce dei bianchi leggeri e freschi.

In rosso, il cinsault è il vitigno più diffuso. Syrah, cabernet sauvignon, merlot, e pinot noir, qui riescono molto bene.

D'interesse secondario, lo zinfandel, carignan, bastardo, ecc...

Ma la specialità locale è il pinotage, incrocio di pinot noir e cinsault (hermitage è un sinonimo di cinsault) creato da Abraham Perold nel 1925. Il pinotage, che è stato imbottigliato per la prima volta nel 1961, non è ancora riuscito in nessuna parte meglio che qui. Apprezzato dai viticoltori per la sua maturazione precoce, dà dei vini dolci e ben strutturati. nella sua giovinezza, il suo sapore rammenta lo Zinfandel californiano, ma un buon Pinotage si conserva facilmente per 10 anni ed acquista dei sapori di cuoio e di frutta secca che ricordano piuttosto lo stile di un Amarone.


Zone viticole

Sono state delimitate 5 regioni, 12 distretti, e 28 settori viticoli, dei quali i più interessanti sono situati nel sud-ovest del paese, articolati secondo una V largamente aperta e la cui punta è rappresentata dal Capo. Ognuna della braccia di questa V è lunga circa 200 chilometri, ma le zone migliori sono quelle situate nelle vicinanze del Capo.