INDIA

Il vino è conosciuto in India da almeno 2000 anni, ma furono i coloni portoghesi del 16° secolo a stabilire un'industria del vino con una certa continuità. Le varietà portoghesi di Goa stanno ancora producendo vino, ma c'è una nuova generazione di tecnici viticoltori competenti che produce consapevoli imitazioni di vini europei e moderni con un certo successo. Varietà di vitigni europei come Chardonnay, Ugni Blanc, Moscato, Pinot Noir, Merlot e Cabernet Sauvignon sono ora piantati con costante aumento.


L'India ha circa 50.000ha di vigneti, ma meno dell'1% è usato per vino (167,000 casse all'anno). La produzione è incentrata ad est e nordest di Bombay nell'area di Deccan (nella Valle di Sahyadri), una zona di altopiano a circa 700 m, con un tollerabile, se non ideale clima, adatto alla maturazione dell'uva. Restrizioni statali costringevano gli imprenditori ad esportare tutto il loro vino, ma nel 1988 nuove regolamentazioni hanno permesso che il 25% della produzione possa essere venduto nel paese. Un certo numero di società vinicole indiane ora si sta collegando con investitori Occidentali che possono aiutare con vendite di esportazione.


Tradizionalmente, i vini indiani sono spessi, dolci - e venduti in bottiglie con tappo a capsula. Ma il 1985 segna il lancio di Omar Khayyam, un vino bianco spumante "metodo tradizionale". Questo vino vincitore ha catturato l'immaginazione del mondo del vino internazionale e ha condotto l'India ad una lenta espansione dell'industria vinicola di qualità verso il 21° secolo.


I dettagli tecnici di tali vini sono:


Vitigni:

Il vino bianco è denominato Chhabri ed è prodotto prevalentemente con Chardonnay, Ugni Blanc e Thompson Seedless mescolati insieme a formare questo vino piuttosto attraente.

Il vino rosso è detto Anarkali ed è prodotto prevalentemente con Cabernet Sauvignon ed un po' di Bangalore Purple che aumenta l'aroma ed un palato piuttosto fisso.